TRANS IN CAMERA DA LETTO

Racconto erotico 

Lei era quasi nuda e sedeva aspettando che io entrassi. Il valletto dell’hotel mi diede la chiave della camera, mi passai una mano tra i capelli e cercai di sistemarli. La corsa sulla mia Ducati, li aveva lasciati tutti mossi e impossibili da mettere in ordine così li lasciaii selvaggi e corsi su per le scale che portavano alla sua stanza da letto.

Come aprii la porta, mi colpì il suo profumo, lasciandosi quasi paralizzato. Speziato e floreale, con una punta di muschio bianco. Non sapevo bene cosa fosse ma le calzava a pennello. Dolce ed innocente con quel tocco di puro e duro sesso. E infine la vidi, e divenne più qualcosa che gridava sesso. Nuda, a parte le mutandine, i tacchi alti e un largo sorriso.

Michela mi soffiò un bacio e accese una sigaretta quando entrai. Le sue sensuali labbra rosse annodate alla sigaretta succhiando la fiamma che la consumava dal bordo inferiore. Potevo quasi sentire il calore del fumo entrare nella sua bocca. Sorrise di nuovo e butto fuori il fumo in una nuvola che sembrò quasi circondarla. Continuò a sorridere mentre scostava le sue sensuali cosce e incrociava le dita sotto il suo corpo perfetto. Quelle lunghe dita giocavano attraverso la seta delle sue mutandine, potevo sentire il suono mentre si dava piacere. Chiusi la porta alle mie spalle e aspettai che mi venisse incontro. Alzò un sopracciglio e le ricambiai il sorriso. Era il mio turno. Lasciai che la giacca da motociclista mi scivolasse dalle spalle e cadesse sul pavimento. Tirando la maglia mi sfilaii la t-shirt nera, liberando il mio petto, liscio e abbronzato. Guardandola ammirarmi, mi tolsi gli stivali calciandoli lontano e mi tolsi i calzini. Scossi la testa per far ricadere i capelli sulle spalle mentre mi aprivo il primo bottone dei jeans lasciandoli leggermente aperti. Mi incitò a continuare ma mi fermai, aspettai e sorrisi. Sapevo cosa desideravo vedere, lei lasciò cadere la testa indietro ridendo. Una volta in piedi, lasciò scivolare le sue mutandine e le calciò via, aprendo appena le sue belle e lunghe gambe liberando il suo cazzo. Si mosse su e giù per un pò e poi lei si rimise seduta sulla sedia, a gambe spalancate. Fece un altro tiro alla sua sigaretta e aspettò che le mostrassi il mio membro. Spingi i jeans lungo i miei fianchi fino alle caviglie. Me li sfilaii dai piedi lanciandoli in un angolo della camera d’albergo e mi mossi verso di lei. Il mio cazzo quasi al culmine dell’eccitazione mentre mi avvicinavo fissandola. Mi fermai a pochi centimetri dalla sua faccia e Michela mi sorrise. Sapeva benissimo cosa volevo ma dovevo chiederlo. Così lo feci nella mia maniera speciale. La presi per le spalle e la strinsi in un forte abbraccio. La baciaii con forza, profondamente, le nostre lingue giocando ed esplorando le nostre bocche. La sensazione dei nostri corpi nudi che si strisciavano era incredibile. Lasciai scivolare la mano sinistra sul suo sedere e le strinsi una chiappa tenendola nella mia mano mentre con l’altra le presi i capelli tirandola verso di me e baciandola con forza. Sentendo il suo eccitato cazzo premermi sulla coscia, ed il mio contro di lei, mi fece raggiungere l’apice dell’erezione. La volevo da matti! Mentre ci baciavamo lei gemeva e si stringeva a me baciandomi con ardore. Strizzai il suo bel sedere così forte che pensai di lasciarle una vivida impronta rossa. Le sue lunghe unghie scorrevano lungo la mia fessura premendo con forza.

Ruppi il bacio e la gettai sul letto.Il mio cazzo era a pochi centimetri dalla sua faccia, le afferrai forte i capelli e spinsi la sua calda e umida bocca contro il mio membro. Lo prese in bocca e iniziò a succhiarlo mentre con le mani continuava a giocare con il mio culo, graffiandomi e strizzandomi le natiche. Lasciai andare un pò di sperma e iniziai a scoparle la faccia, guardando il mio cazzo andare avanti e indietro, bagnato dai suoi baci. Michela sapeva leccarmi il cazzo come nessun’altra. Prese tutti i miei 20 cm in bocca e le mie palle le colpirono il mento. Con suoni ciocchi, continuò a succhiarmelo con foga e dovetti staccarmi da lei per non venire subito! Lei sorrise, sapendo si avere fatto un bel lavoro, mentre io riprendevo fiato. Leccandosi le labbra si distese sul letto, aspettandomi. Mi spinsi tra le sue gambe e afferrai il suo duro membro. Mentre lo passavo tra le mia labbra lei mi infilò i tacchi delle sue scarpe nella schiena spingendoli, facendomi provare dolore ed eccitazione. Succhiai sempre più forte la sua gonfia cappella, aspettando di assaporarla a fondo. Feci scivolare una mano sul suo culo sodo e iniziai a giocare con il suo buco, infilandoci due dita e iniziando a masturbarlo, usando il mio sputo come lubrificante. Lei inziò a scoparmi la bocca con forza prendendomi i capelli con entrambe le mani per scoparmi meglio la faccia mentre io la eccitavo facendo scorrere le mie dita dentro e fuori il suo ano. Gemeva di piacere. mentre era al culmine e vicina a spararmi il suo sperma in gola, mi fermai continuando a masturbarle il culo. Oh, avreste dovuto vedere la sua espressione! Mi ha fulminato! Provava a prendersi in mano l’uccello per terminare l’opera, ma ridendo, non glielo lasciai fare, lasciandola in sospeso. Alzandomi, le spinsi le ginocchia verso il seno avvicinando il mio cazzo al suo buco del culo stretto, premendoci contro. Era abbastanza stretto ma quando lo infilai tutto, lei gemette di piacere. Mi baciò premendo con forza le sue labbra alle mie finò a che non sentì il rumore delle mie palle che sbattevano contro di lei, e capì che ero arrivato fino in fondo dentro di lei.

Guardandomi negli occhi, parlò per la prima volta. Scopami con forza - Disse con un inconfondibile tono sensuale - Scopami e riempimi- Voglio sentirti mentre mi riempi di sperma - Non mi serviva altro. Iniziai a scoparla con forza, veloce. Le sue natiche che si abbassavano e lei che gridava ogni volta che la penetravo. Lei gettava la sua testa indietro mentre la scopavo, urlando le cose più sconce e volgari che le venivano in mente. Mi piaceva questa situazione, e fotterla sempre più forte, sentire il suo corpo che tremava sotto di me, dopo ogni impatto. Guardavo quel seno sexy ed eccitante muoversi sotto al mio ritmo mentre la inculavo finchè lei non le ha prese iniziando a stuzzicarsi i capezzoli. Amava giocarci mentre le fottevo. Mi inserii meglio tra le sue gambe per scoparla ancora più velocemente, mantenendo il contatto visivo. Le strinsi in mano il suo cazzo duro enorme, ancora umido e iniziai a pompare, a ritmo. Iniziò a muovere la testa in un gesto assenso finchè non arrivò vicina a venire. Scopandola la sfinii, e lei ricomprì di sperma entambi. Continuai a segarle il cazzo finchè non si svuotò e mentre il muscolo del suo culo si ritirava premendo sul mio membro, le rimepii il suo bel buco. Gemette e strinse ancora più forte il muscolo così da svuotarmi completamente. Collassai su di lei. Entrambi stanchi e svuotati, cercando di riprendere fiato. Le scivolai accanto, passando qualche minuto a stuzzicarci e toccarci a vicenda, baciandoci lentamente e dolcemente.

Ci addormentammo, in un umido abbraccio che sapeva di sesso e fumo. Era un odore dolce e unico che ci cullò entrambi …

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